Liza McKinsley ha 45 anni. Da quindici vive in Italia, a Roma. Sposata con un diplomatico, insegna in un famoso liceo della capitale. Collabora con numerose riviste ed è autrice di una decina di libri. Cinque sono stati pubblicati da SEM Edizioni.
Che cos’è la gelosia?
“È un sentimento intenso e paradossale. Non c’è alcuna definizione migliore di quella usata da Jago nell’Otello per descriverne la forza: 'Temete, signor, la gelosia! È un’idra fosca, livida, cieca, col suo veleno se stessa attosca, vivida piaga le squarcia il seno'. Non male. Shakespeare aveva colto nel segno, ancora una volta”.
Qual è il sentimento più prossimo alla gelosia?
“L’amore. Ma la gelosia, se non controllata, può portare alla morte. Per gelosia si ama, di gelosia si muore. I drammi provocati dalla gelosia non si cantano solo nelle grandi opere, non si ergono semplicemente a eroiche e memorabili gesta letterarie. Segnano la vita di tutti i giorni e danneggiano irreparabilmente la quotidianità di persone ritenute normali”.
Perché molti l’associano a un segno di debolezza di cui quasi vergognarsi?
“Non merita di essere confessata agli altri perché nasconde il timore di non essere il centro dell’universo per il lui o la lei che abbiamo scelto. E forse, proprio questo sforzo di occultamento di una sensazione di per sé umana, è la prima causa della sua trasformazione in patologia”.
È un sentimento gestibile?
“Nella maggioranza dei casi non comporta particolari fastidi. Anzi, può essere il giusto condimento di una relazione amorosa. Ma quando diventa eccessiva, quando allontana dalla lucidità e induce a non essere più obiettivi, diventa un problema”.
Esistono categorie immuni dal rischio gelosia?
“Nell’universo dei gelosi entra chiunque, non è solo il caso degli innamorati. Così come è di tutti la potenziale capacità di rendere impossibile la vita agli altri in virtù di una gelosia fuori controllo. Si è gelosi della propria compagna, del proprio fratello, del proprio genitore. Si è gelosi della ricchezza altrui, degli oggetti degli altri. Si è gelosi tra i ricchi e tra i poveri. È un sentimento trasversale, oserei dire democratico, se alcune volte non degenerasse”.
È quindi un problema che riguarda tutti?
“È difficile trovare qualcuno che non abbia mai dovuto rispondere a un interrogatorio da parte dell’amato o dell’amata, interrogatorio nato dalla convinzione, quasi sempre errata, che le uscite del partner nascondano incontri amorosi o tradimenti vari”.
Qual è l’atteggiamento che bisogna tenere di fronte a un compagno geloso o per combattere la propria gelosia?
“Se si capisce che le domande nascono dal vero amore, la gelosia contribuisce a ravvivare il rapporto, a volte ne rappresenta il sale. O le bollicine, per usare un’altra metafora. C’è chi pensa che senza gelosia non possano esistere le storie d’amore. Se invece diventa patologica è necessario fare una scelta: porto la croce o cambio partner? L’importante, come già detto, è collocarla nella giusta dimensione”.